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PANNA COTTA VEGAN ALLE NOCCIOLE

Ed eccomi alle prese con un bel dolcetto semifreddo...Era da un pò che avevo voglia di panna cotta, ma siccome mi gioco i miei bonus, ovvero i miei strappi occasionali a base di proteine animali e farine raffinate con una pizza con bufala (SuperSlurppp!) ogni tanto, volevo sperimentarne una versione salutare senza latte e senza panna. Oggi mi è capitata sotto gli occhi la ricetta giusta di Dunja Gulin nel libro Ricette Vegane, che ho un pò personalizzato, come sempre innocent

 

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E' una ricetta veramente molto semplice, pensate che mi ci sono messa ieri sera alle 23:30 prima di andare a dormire perchè io e Frank volevamo gustarcela il mattino seguente a colazione :-)

Ricordiamoci che i dolci non andrebbero mangiati a fine pasto perchè gli zuccheri, anche se naturali, creano fermentazione, e andrebbero consumati a se stanti, ovvero a colazione o a merenda, quando non si mangiano altre cose.

 

INGREDIENTI PER 3 PERSONE

Per il semifreddo:

250 ml di bevanda di soia gusto vaniglia

250 ml panna di soia 

1 cucchiaino abbondante di agar agar in fiocchi o polvere

1 punta di cucchiaino di vaniglia bourbon in polvere

70 gr di sciroppo d'agave

Per la salsa:

3 cucchiai di crema di nocciole (100% nocciole)

1 cucchiaino di cacao amaro in polvere

2 cucchiai di sciroppo d'agave

qualche nocciola tostata

qualche cucchiaio di bevanda di soia o di avena (va bene anche quello alla vaniglia usato per il semifreddo!) o di acqua, se necessario

In un tegamino mescoliamo il latte di soia con la panna e aggiungiamo l'agar agar. Portiamo ad ebollizione mescolando con la frusta, quindi abbassiamo la fiamma lasciando bollire per altri 5 minuti, finché l'agar agar non si è sciolta bene. A questo punto aggiungiamo la vaniglia e lo sciroppo d'agave continuando a mescolare e lo lasciamo bollire ancora qualche minuto. Il composto è pronto per essere travasato in stampini da crème caramel o in piccole ciotoline che andranno lasciati in frigorifero almeno 1 ora prima di servire.

Gli stampini andranno rovesciati sul piatto di portata e, se fatica a staccarsi, aiutiamoci con la punta di un coltellino da passare tra le pareti dello stampo e il dolce per staccarlo.

Per la salsa...

La crema di nocciole può essere acquistata in un negozio di prodotti bio, oppure potrebbe anche essere fatta in casa. In questo secondo caso, l'ideale per fare la crema sarebbe partire dalle nocciole sgusciate che andranno tostate in forno a 180° per 10 minuti, pelate, frullate in un macina caffè, e poi per renderle cremose, frullate con un mixer ad immersione aggiungendo un pò di olio di girasole fino ad ottenere la consistenza di una crema.

Ovviamente acquistarla in negozio rende la preparazione super veloce, ma farla in casa rende la crema super profumata, dal gusto inebriante di nocciola appena tostata...una vera leccornia! foot-in-mouth

In questo caso io avevo già la crema di nocciole e non sono stata a farmela, ma la differenza, da amante di "Nutella" homemade, la conosco bene!

Procediamo.

La crema di nocciole la mescoliamo con il cacao e lo sciroppo d'agave fino a rendere la salsa cremosa: il risultato dovrà essere una salsa piuttosto liquida da versare sulla panna cotta, quindi, se necessario, aggiungeremo un pò di latte di soia o di avena, oppure anche semplice acqua fino a renderla liquida il giusto.

Il tocco finale lo daranno le nocciole tostate e tritate che metterete sopra il semifreddo. Io in questo caso avevo delle mandorle e ho tostato quelle.

Volendo questa ricetta può essere variata utilizzando latte e crema di avena al posto di quelli di soia, come da ricetta originale di Dunja Gulin.

Inoltre, la salsa, si presta a molte variazione sul genere utilizzando crema di mandorle o sesamo, o anacardi, o noci, noci del brasile, noci macadamia, al posto della crema di nocciole. Tutto secondo i vostri gusti e la vostra fantasia.

Il risultato ci ha soddisfatto molto. 

Certamente se ci aspettiamo la morbidezza e il carattere "allappante" tipico della panna di latte, rimarremo delusi, ma ricordiamoci che così come si attacca al palato, il grasso del latte, allo stesso modo si attacca alle pareti del nostro intestino, con un effetto "non proprio salutare"!!

Chi però volesse utilizzare questa ricetta per un godurioso, quanto saltuario (!!) peccato di gola, potrebbe certamente utilizzare latte e panna di mucche pascolanti che brucano erba fresca!

Eh si, va bene peccare, ma quando pecchiamo, pecchiamo sempre con un occhio alla salute.

Lo sapevate che il latte di mucche pascolanti che mangiano erba fresca contiene anche grassi omega 3 contenuti nelle erbe selvatiche? Incredibile vero, siamo talmente abituati a sentirci dire che i latticini contengono grassi saturi che non ci chiediamo come possa variare il contenuto del latte a seconda di cosa mangino le mucche. 

Il latte delle mucche alimentate a sfarinati e fieno secco, non contengono omega 3, ma quelle lasciate al pascolo a brucare erbe selvatiche fresche, soprattutto di montagna, contengono CLA, ovvero acido linoleico coniugato, una sostanza con proprietà antitumorali, lo stesso dicasi per capre e pecore pascolanti. (Tsiplakou E.J.,2010, J Dairy Res, 77:343) (Kummeling, 2008, Br. J Nutr, 99:598)

Vale la pena comunque non fare uso quotidiano anche di questi latticini perché il latte e i suoi derivati, sono alimenti molto ricchi di proteine, stimolano i fattori di crescita, acidificano e quindi sottraggono calcio alle nostre ossa ed essendo ricchi anche di grassi saturi, in quantità elevate generano insulino-resistenza, facilitano l'insorgere di infiammazioni e si sa che le infiammazioni croniche sono un'ottima base per l'insorgere di malattie degenerative. (Berrino, Il Cibo dell'uomo, F.Angeli Ed., 264, 279)

Buona degustazione!

 

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