CREMA DI PEPERONI E...SOLANACEE!
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- Pubblicato: Venerdì, 05 Settembre 2014 16:45
- Scritto da Rinascere Benefit
Le mie ricette nascono molto spesso da improvvisazioni legate a ciò che è disponibile in quel momento nella dispensa di casa o nel mio piccolo orto, e questa è proprio una di quelle nate così...per caso.
Avevo due peperoni uno rosso e uno giallo, e volevo proporre ai bimbi una crema di verdure, e mi sono cimentata.
Sostanzialmente per fare una crema di verdure qualsiasi che sia cremosa, è sufficiente inserire tra le verdure, a seconda della stagione, le patate oppure la zucca, che essendo amidacee danno quella densità che la rende molto piacevole per le nostre papille.
Non me ne vogliano i macrobiotici, so che con questa ricetta vi farò inorridire, ma sulle solanacee io la penso in modo diverso, e colgo l'occasione per spiegare il perchè, prima però la ricetta!
INGREDIENTI x 4 PERSONE
1 peperone giallo e uno rosso (quelli che avevo in casa!) bio
2 cipolle rosse medie (idem) bio
due patate rosse grosse bio
5 cucchiai di panna di soia bio
olio evo bio
sale marino integrale
curcuma bio
pepe nero bio
prezzemolo fresco bio
4 fette di pane integrale bio fatto con pasta madre
Per prima cosa ho tagliato a listarelle i peperoni e la cipolla, le patate a tocchetti, poi ho messo tutto in pentola con acqua fino al livello delle verdure. Ho fatto bollire circa per una mezz'oretta, fino a ché patate e peperoni non erano morbidi. A questo punto ho tolto almeno 4 mestoli d'acqua e li ho tenuti da parte per precauzione, perchè riuscire a raggiungere la giusta densità della crema è fondamentale: nè troppo acquosa, nè troppo fitta. Tenere da parte una parte di acqua di cottura scongiura il rischio che venga troppo acquosa permettendo di aggiungerne piano piano dopo aver mixato le verdure.
Io, che sono per l'utilizzo di meno elettrodomestici possibili, utilizzo quasi sempre un mini-pimer potente che va benissimo per questa funzione. Non uso il passa-verdure, invece, perché toglierebbe tutte le fibre che invece svolgono un ruolo fondamentale: sono come dei piccoli "spazzini" all'interno del nostro intestino che permettono di inglobare le scorie tossiche e di spazzarle fuori attraverso le feci, stesso discorso vale per la "famigerata" pelle dei peperoni.
Io non la tolgo, un po' per il discorso fibre, ma anche perchè sono una "minimalista" in cucina, ovvero "massimo risultato con il minimo sforzo". Come suppongo molti di voi, ho sempre poco tempo per cucinare, e i passaggi non indispensabili, li elimino direttamente. Ve l'ho detto che non sono una cuoca certificata, ma per diletto e necessità!
Poi vorrei affrontare anche un'altra faccenda, prima di immergerci nel discorso "solanacee"...quella dei cibi indigesti.
Ci sono persone che non digeriscono bene i peperoni, altri i latticini, altri i legumi, altri ancora le cose a base di farine integrali, altri le cipolle e l'aglio, una lista interminabile...per non parlare delle tanto indagate e di moda "intolleranze".
Sicuramente ogni individuo ha le sue peculiarità e ci saranno senz'altro categorie di persone che costituzionalmente tollerano meglio certi alimenti piuttosto che altri, ma io credo che piuttosto che indagare con i metodi più disparati e commerciali (!) a quali alimenti ognuno di noi è più o meno intollerante, faremmo meglio a chiederci PERCHE' certi cibi ci sono diventati "nemici". E' solo da questa indagine individuale e dalle relative risposte, che si può capire e si possono prendere provvedimenti per ripristinare l'innata tolleranza a tutti i cibi che la Natura ci dona.
Genericamente, posso dire che, secondo il mio punto di vista e le informazioni in mio possesso, l'insorgere di un'intolleranza verso un certo tipo di cibi, è quasi sempre indice di un ambiente gastro-intestinale non in perfetta salute, magari alterato da anni e anni di consumo di cibi industriali a base di farine raffinate e da un eccesso di proteine animali, e da un consumo ripetuto e eccessivo del cibo a cui si è diventati intolleranti per accumulo.
E questo si può manifestare con disturbi digestivi, flatulenza, coliti, diarrea o stipsi, mal di testa, gonfiore, dermatiti, ecc...
D'altra parte il nostro intestino serve principalmente per due cose:
- per assorbire i nutrienti dai cibi e imetterli nel circolo sanguigno
- per eliminare le tossine e le sostanze dannose per il nostro corpo
Se l'ambiente intestinale (flora batterica, mucose e villi) si altera, non riesce più a svolgere efficacemente questo prezioso lavoro, le pareti intestinali diventano permeabili e rimettono nel circolo sanguigno tossine che dovrebbero invece essere espulse. A questo contribuisce poi in modo determinante anche un'alimentazione, come quella occidentale, ricchissima di cibi "morti" (cibi a base di farine raffinate, proteine animali cotte),e molto povera di cibi "vivi", ossia frutta, verdure e semi crudi ricchissimi di vitamine, minerali, enzimi e fibre che spazzolano il nostro intestino e facilitano enormemente il lavoro di pulizia dalle tossine.
Quindi, per tornare ai nostri cibi indigesti, io credo che più che eliminarli (operazione cosmetica!) sia meglio capire il motivo del fastidio, tornare ad una dieta variata, più ricca possibile di cibi "vivi", seguendo il semplice principio della rotazione degli alimenti: non consumare lo stesso tipo di cibo prima di 3 gg dal consumo precedente.
Poi reinserire piano piano il cibo che da fastidio in dosi minime e aumentare sempre più, sempre lasciando passare almeno 3 gg dall'ultimo consumo.
Ma torniamo alla nostra crema di peperoni!!
Una volta mixate le verdure, facciamo un trito di prezzemolo fresco, ricchissimo di ferro e vitamina C, lo aggiungiamo alla crema insieme alla panna di soia, alla curcuma, aggiustiamo di sale marino integrale. Tagliamo le fette di pane a cubetti e li mettiamo in forno o nella piastra finchè non sono croccanti.
A questo punto possiamo mettere i crostini nei piatti, coprirli con la crema calda e per finire versare un goccio di olio evo e cospargere con un pò di pepe nero appena macinato che aiuta la curcuma ad esprimere al meglio le sue proprietà antinfiammatorie.
Ma veniamo al discorso rimandato sulle solanacee.
La cucina macrobiotica esclude l'utilizzo di patate, peperoni, melanzane, pomodori, perchè ritenuti eccessivamente yin, troppo ricchi di potassio e solanina , introdotti da poco tempo (400/500 anni) in Europa e accusati di far perdere calcio dall'organismo.
Premetto, per chi non conoscesse la macrobiotica, che è una corrente di pensiero nata in Giappone da tale Yukikazu Sakurazawa circa un centinaio di anni fa.
Sakurazawa prese in prestito i principi energetici della millenaria Medicina Tradizionale Cinese per elaborare la dieta macrobiotica quale "via della felicità attraverso la salute".
Il problema maggiore che io vedo, e che mi rende già molto perplessa verso tale stile dietetico, è che ha proprio stravolto (per non dire confuso :-() i semplici principi della medicina cinese, confondendo lo yin con lo yang, infatti dice che i cibi yin espandono e quelli yang contraggono, invece è esattamente il contrario, da millenni. Dicono che il fegato è un organo yang, quando in MTC tutti gli organi per definizione sono yin, perchè pieni di materia, mentre yang sono i visceri, perchè vuoti all'interno.
Insomma un pò di confusione...
La Medicina Cinese, e quindi la dietetica cinese, non esclude a priori nessun alimento dalla dieta, ma segue il principio che ogni individuo, in base alle sue caratteristiche energetiche e costituzionali, dovrebbe preferire certi cibi piuttosto che altri, perché ogni cibo ha diverse caratteristiche dal punto di vista energetico e diversi effetti sui vari organi, sull'energia e sul sangue.
I POMODORI nutrono lo yin, in particolare lo yin di stomaco e fegato, sono rinfrescanti, purificano il calore e il sangue, sedano la sete, promuovono la formazione di liquidi e la digestione dei cibi amidacei, favoriscono il transito intestinale (con buccia e semi). Sono utili in caso di malattie febbrili con irrequietezza e sete, in caso di alitosi, mal di gola, gengive sanguinanti, occhi secchi e arrossati, epistassi, stitichezza , dolori lombari, artralgie, contusioni e traumatismi.
LE PATATE Tonificano l'energia, promuovono la diuresi, tonificano milza e stomaco, hanno effetto lassativo e antispastico addominale. Sono ottime in caso di dolori di stomaco e ulcere gastro-duodenali, in caso di stanchezza, inappetenza e stipsi.
I PEPERONI aprono e tonificano lo stomaco, aiutano la digestione, riscaldano ed eliminano il freddo e l'umidità (catarro, muco e grasso), stimolano la sudorazione. Sono ottimi in caso di colpo di freddo estivo, catarro, vomito, dolori addominali, diarrea da accumulo di freddo all'interno.
LE MELANZANE: purificano il calore, rinfrescano il sangue e lo mobilizzano in caso di stasi, hanno azione emostatica, sono lassative, promuovono la diuresi e hanno effetto antidolorifico. Ottime in caso di tosse correlata a calore-umidità, emorroidi, stitichezza, edemi, contusioni. Le foglie in cataplasmi sono ottime per ustioni, ascessi, dermatiti ed emorroidi.
Quindi generalizzare ed escludere tutte le solanacee perchè eccessivamente yin non é proprio corretto in partenza. Pomodori e melanzane sono più rinfrescanti (più yin) delle patate, e i peperoni sono riscaldanti (yang) e quindi indicati indicati per persone e sintomi molti diversi dalle altre 3 solanacee.
Per esempio una persona con caratteristiche yang, pletorica, dilatata, sempre rossa in viso, ipertesa, che soffre il caldo, trattà molto beneficio dal consumo di pomodori e melanzane, ma è meglio che eviti i peperoni.
Una persona, invece, freddolosa, magra, pallida, con tendenza all'accumulo di muco e alle malattie da raffreddamento, in estate, trarrà beneficio dal consumo dei peperoni.
Questo per farvi capire che è sbagliato escludere a priori un alimento dalla dieta, bisogna sempre valutare caso per caso e personalizzare i consigli dietetici.
Per quanto riguarda il rilievo dei macrobiotici che le solanacee "sono eccessivamente ricche di potassio"...beh, che dire, un'affermazione del genere forse va bene in Giappone, ma dalle nostre parti dove si consuma una quantità eccessiva di sodio contenuto nel sale da cucina e nei cibi preparati super saporiti, è paradossale.
Dovete sapere, in parole molto povere, che il potassio è un antagonista del sodio a livello cellulare, ovvero l'ingresso del potassio nelle cellule fa uscire il sodio e viceversa.
I cibi molto ricchi di potassio sono soprattutto la frutta e la verdura, che sono proprio i cibi meno consumati nella dieta occidentale, per cui va da se che aver paura di un eccesso di potassio nella nostra dieta è proprio irrealistico.
Parliamo invece del pericolo "solanina". E' vero che la solanina è una sostanza tossica, ad altissime dosi, per il nostro corpo, in particolare per l'apparato digerente e per il sistema nervoso, ma stiamo parlando di altissime dosi, e soprattutto la sua concentrazione è molto più elevata in prodotti acerbi e nelle patate verdi germogliate.
Date un'occhiata a questa interessante tabella che ho trovato qui:
Come potete vedere coi vostri occhi, per intossicarsi di solanina mangiando patate sane, cotte e sbucciate, un adulto ne deve mangiare 20 kg in una volta, e un bambino 7 ; di pomodori maturi un adulto ne dovrebbe mangiare 40 kg, un bambino 15; di melanzane, anche se le preferisse con la buccia, un adulto ne dovrebbe mangiare 5/6 kg, un bambino 2 kg; di peperoni, un adulto dovrebbe mangiarne 2,5 kg e un bimbo 1 kg...
Insomma, mi sembra che siamo davvero in una botte di ferro, certamente però, bisogna avere la premura di consumarle in stagione, fresche, mature e biologiche, ma questo è un principio basilare che va oltre il discorso "solanina" e vale per tutti i frutti e le verdure, perchè è il momento in cui sono più saporite e ricche di tutti gli enzimi, le vitamine e i minerali, un vero e proprio carburante vitale per le nostre cellule.
La solanina viene poi accusata da alcuni, di essere una molecola molto simile alla Vit D3 e di favorire il prelievo di calcio dalle ossa, per questo vengono sconsigliate a chi ha problemi di psoriasi.
Mah, anche questo ragionamento non mi convince, soprattutto perchè le solanacee, come quasi tutte le verdure, sono cibi alcalinizzanti, al contrario della maggioranza degli altri cibi (pasta, carne, pesce, formaggi stagionati, prodotti da forno, ecc...), che acidificano i nostri tessuti.
E il nostro corpo, per tamponare l'eccesso di cibi acidificanti, va a prelevare dalle nostre ossa le riserve di minerali alcalinizzanti (magnesio, potassio, calcio, ecc...), impoverendole e favorendo la comparsa dell'osteoporosi.
Quindi anche per questo, mi sembra poco sensato, privarsi di verdure alcalinizzanti, per paura dell'effetto solanina, basta mangiarle mature, fresche e senza buccia.
Riguardo l'affermazione che siano verdure introdotte in Europa da poco tempo...secondo me un 500 anni possono bastare per abituare i nostri geni, cosa dite? Trovo invece più preoccupante il consumo giornaliero di carne che fino a una sessantina di anni fa, e per secoli e secoli andando indietro, non era altro che un consumo sporadico. Ma ne parleremo ampiamente in altro post.
Ma poi scusate, SOLANACEE, da cosa trarranno il loro nome?? Non sono una letterata, correggetemi se sbaglio, ma suppongo che sia strettamente collegato al SOLE, sono i frutti del sole per eccellenza, hanno bisogno di molto sole per maturare, pensate a quanta energia solare accumulano e trasformano prima di essere colte, e noi dovremmo privarci di un intera categoria di FRUTTI DEL SOLE??
E come la mettiamo con peperoncino e bacche di Goji, dalle grandi proprietà ma appartenenti alla famiglia delle solanacee??
Come in tutti i settori, credo che la prima cosa da farsi prima di prendersi la briga di verificare le affermazioni altrui, sia collegarsi con il proprio istintivo BUON SENSO, può essersi la Natura sbagliata nel creare un'intera categoria di verdure?